Inediti poetici di Francesco Giua
I.
Ricoprimi di confusione
o del tessuto che più ti aggrada,
ricoprimi incessantemente
sviando dagli improvvisi solchi.
Ricoprimi
del silenzio
che circonda i tuoi burroni
senza gravità.
Ricoprimi
dei gesti che sai pesare
e delle iridi profonde
che mostri senza difesa.
II.
Quando parli piano
smuovi le mie coordinate,
i punti dolenti
e le malinconie introverse.
Parli piano
perché sai come sciogliere
le parole più dolorose,
le incomprensioni acerbe.
Quando parli piano
vorrei essere una sillaba,
quella più debole,
l’unica capace di respirare.
III.
Avvisami se torni,
lascio la porta socchiusa
mentre spezzo i minuti
corroso dall’attesa.
Che non è più facile
sostenere l’impeto
delle tue iridi ma, con coraggio,
rendo mia ogni tua docilità.
Avvisami se torni,
con cortesia hai preso posto
nei ritagli più intimi e fragili
cercando la tua Itaca.
Francesco Giua nasce a Cagliari nel 1997. Appassionato di poesia, letteratura, storia e fotografia. Suoi versi sono stati pubblicati in diverse pagine di poesia come Poesia del Nostro Tempo e la newsletter del Corriere della Sera “Ufficio Poesie Smarrite”. Brevi Frammenti (Ivvi Ed.) è la sua prima opera poetica.