Macerie di valori

Sine Pagina - Macerie di valori_intervista immaginaria a P.P.Pasolini
Illustrazione di copertina di Antonella Perrotta.©Riproduzione vietata

intervista immaginaria a P.P.Pasolini

di Angela Formaro

L’incontro avviene sul lungotevere come concordato. È lui a trovarmi.

P- Eccomi qui in carne e ossa, quasi cinquant’anni da morto e non sentirli.

Ironizza sulla sua condizione e già, da queste poche battute, capisco che sarà difficilissimo stare al passo. Rompo il ghiaccio dicendogli che sono contenta che abbia accettato di farsi intervistare e mi invita a cominciare.
Io- Hai detto di te di non appartenere a nessuno: “libero di una libertà che mi ha massacrato”, queste sono parole tue. Pensi che oggi lo scenario potrebbe essere cambiato e potresti rivedere questa posizione?

P- No, penso proprio di no. Anche perché in cinquant’anni non avete fatto dei passi avanti, anzi. Ho dedicato una vita, quella parte di vita che mi hanno concesso di vivere, sposando la causa degli ultimi e degli emarginati, ma vedo che oggi gli ultimi sono sempre lì e si sono aggiunti ultimi a quelli che già c’erano. Parlate di transumanza, di aiutarli a casa loro, di dargli delle noccioline, un gelato e riportarli indietro e scaricarli su qualche spiaggia. Vi riempite la bocca con “il restiamo umani”, ma è questa la vostra umanità?
Avrei voluto essere una luce nello stomaco di quella parte di società dimenticata da tutti, cercando di illuminare il buio delle coscienze, facendo mie le loro parole, il loro dolore, le loro paure e speranze. La chiesa avrebbe potuto dare il proprio contributo, ma ha perseverato nella sua ottusità.
Da ateo ho cercato nella figura di Cristo, non il figlio di Dio, ma un uomo capace di stare dalla parte degli umili, un Cristo che è povero ed è dalla parte dei poveri, che diventa vittima e viene crocifisso perché vuole giustizia, in una chiesa che invece è sempre più assetata di potere ed è potere stesso: “io difendo il sacro perché è la parte dell’uomo che offre meno resistenza alla profanazione del potere”.
Tutta questa massificazione, globalizzazione e tecnologia hanno portato a un’umanità libera? Cos’è la libertà per voi? Fate coming out e siete liberi di vivere la vostra sessualità? Io ho vissuto la mia sessualità, la mia diversità in una società che non era preparata a questo. Ma oggi avete superato questo limite o come allora siete solo tolleranti?

IO- Perché per te cos’è la tolleranza?

P- Per me tollerare non è diverso dal condannare una persona, perché “la tolleranza è solo una forma di condanna raffinata”.
Il mio partito, il PCI, non è riuscito nemmeno a tollerarmi, la società non mi ha tollerato, non mi è stato consentito d’insegnare, quale persona immorale che ero, e nel mentre le poltrone erano occupate da politici che usavano il denaro pubblico per scopi personali, intrallazzavano con petrolieri e banchieri, non disdegnavano connivenze con la mafia, si macchiavano di stragi, del degrado della cosa pubblica e dell’umanità. Tutti presi dall’ansia da consumismo, con le masse che si uniformavano sempre più a modelli precostituiti.
Dimmi tu se è cambiato qualcosa?

Io – No. Non è cambiato nulla.
E mentre mi saluta e si accinge ad andare via, penso che l’intervista avrei dovuta farla io e invece si sono capovolte le cose. – Ma Pier Paolo, che fai? Vai via così? Io ho da chiederti tante cose.

P- Cosa potresti chiedermi? In tutto quello che ho detto e ho portato in scena ci sono già delle risposte. Ti ripeto quello dissi più di mezzo secolo fa, e ti lascio alle tue conclusioni: L’Italia di oggi è distrutta esattamente come l’Italia del 1945. Anzi, certamente la distruzione è ancora più grave, perché non ci troviamo tra macerie, sia pur strazianti, di case e monumenti, ma tra MACERIE DI VALORI”.

Angela Formaro, calabrese, maturità classica e laurea in Scienze Politiche, è un Agente della Polizia di Stato. La passione per la scrittura e la voglia di mettere a disposizione la propria esperienza lavorativa la portano a scrivere e pubblicare storie di violenze e maltrattamenti su un blog per “La casa delle donne”. Nel 2023 ha partecipato all’iniziativa del gruppo indipendente “Viola 40” per la realizzazione di un Calendario laico attraverso il quale, con un misto di grafica e scrittura, si vuole intercettare la follia di certi eventi delittuosi. “Macerie di valori” è inserito nel detto Calendario e, rimanendo nella disponibilità dell’autrice, viene dalla stessa offerto gratuitamente al blog Sine Pagina per la pubblicazione, fatto salvo ogni diritto d’autore e correlato.

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Chi sono

Mi chiamo Antonella Perrotta. Nasco in Calabria la sera che precede il Lammas da madre siciliana e padre calabrese. Osservo, ascolto, leggo, scrivo, amo la Storia e le storie, il narrare e il narrarsi, ma non sopporto il chiasso e il chiacchiericcio. Sono autrice dei romanzi Giuè e Malavuci (Ferrari Ed., 2019, 2022) e di racconti pubblicati in volumi collettanei, blog e riviste. Performer dei miei testi. Fondatrice del blog Sine pagina.
Se ti va, puoi seguirmi sui miei profili social.

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Mi chiamo Antonella Perrotta. Nasco in Calabria la sera che precede il Lammas da madre siciliana e padre calabrese. Osservo, ascolto, leggo, scrivo, amo la Storia e le storie, il narrare e il narrarsi, ma non sopporto il chiasso e il chiacchiericcio. Sono autrice dei romanzi Giuè e Malavuci (Ferrari Ed., 2019, 2022) e di racconti pubblicati in volumi collettanei, blog e riviste. Performer dei miei testi. Fondatrice del blog Sine pagina.

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