Inedito poetico di Lucrezia Lombardo
I mari toccati per la prima volta,
il bagnasciuga tra i suoi capelli,
erano le aurore
inattesi doni d’inconsapevolezza,
erano le aurore
inattesi fiori di presente.
Mi furono mostrate allegrie d’amori,
il gioco incessante
di chi non si addice ai bei posti-
sia tua la danza, sia mia!
Noi sì
ch’eravamo una gioventù sfacciata
e assetata di vita!
Noi sì
ch’eravamo inappagati dagli oggetti
che riempiono i loro vuoti occhi
e quel tempo monotono
di rincorse verso il nulla!
Lunghe nubi di mantelli
accalcatesi sugli ormeggi-
lampi d’urina e rintocchi,
schianti del cuore:
mi emozionai alla vista
del primo ciclamino d’innocenza
gettato dalla natura
in un vortice di passi di vento
e piangevo
coi suoi colori accesi e acerbi.
Lucrezia Lombardo, scrive per le riviste letterarie internazionali “Atelier Poesia”, “La Bibliothèque Italienne” ed è responsabile del blog culturale del quotidiano ArezzoNotizie. Insegna Storia e Filosofia e collabora con vari atenei come docente di Storia della filosofia contemporanea. Autrice di libri di poesia, saggistica e narrativa, per la sua produzione letteraria ha ricevuto importanti premi, riconoscimenti, menzioni d’onore e varie menzioni di merito. Alla sua produzione è stata dedicata una tesi di laurea, redatta per la Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Firenze. Tra le sue ultime pubblicazioni, Berggasse 19. Una donna di nome Anna Freud (Les Flâneurs Ed.) e la silloge poetica L’approdo dei sogni (Controluna Ed.).
