Il popolo dei citanti. Cita tu che cito anch’io

Sine Pagina - Il popolo dei citanti
Immagine di E. Dushechkina da Pexels (download gratuito Canva App)

di Ippolita Luzzo

Da Coelho a Baumann, un popolo vestito da citazioni, disegno ornato per colorare una relazione che proprio non c’è.

Un popolo truccato si guarda allo specchio, sceglie con cura ogni mattina dal portagioie cosa indossare, un aforisma, una frase celebrativa, decerebrata, che dia splendore al suo profilo.

Ora stamani mi sento così, uguale a Nietzsche, in piazza a Torino, prima di uno dei  suoi tanti attacchi epilettici, ora invece sono innamorato e ti cito Roberto Cotroneo e l’amore che non sai, che non avrai mai

.

Una variegata umanità spulcia google e vocabolari, abbecedari di un tempo veloce che non abbisognano di una sfogliata.

I citanti non hanno esigenza  dell’opera,  non vogliono conoscere troppo, a loro basta una frasetta di due proposizioni, una principale e una subordinata, senza le implicite, per carità!

Poi la rimandano nell’etere opaco spacciandola per un vero pensiero, per il pensiero che vorrebbero fare se solo avessero un minutino, se  potessero poi formularlo, se non dovessero pigiare sui tasti.

Quanti pensieri alati stanno in tutte queste testoline occultate, quanti fremiti, quanti sospiri e quanti tomi di filosofia!

Sembra davvero che tanta scuola non sia passata invano, sembra che noi su cattedre e ai banchi ci siamo nutriti di Socrate, Seneca, Senofonte e Poliziano.

Ho una vera ammirazione per chi ogni mattina copia e incolla un memorandum che li accompagni per la giornata.

Lo so, lo so, se voi li citate, sicuramente sono vostri amici questi filosofi, questi scrittori, lo so, lo so, voi siete uguali, uguali a loro, avete pensato proprio stanotte quella frasetta che oggi postate, lo so, lo so, che voi l’avete pensata più bella, più ricca, ma vi sfuggì durante il tragitto percorso dal bagno in fondo a destra verso il PC.

Miei cari amici di Facebook , di Twitter, un cinguettio si può sempre fare, siamo ora in quella città del tutto è possibile, tranne il potere, siamo pure  in un regno incantato e il nostro specchio resta soltanto  unica  e piccola citazione

Specchio, specchio delle mie brame dammi la citazione più bella del reame.

Dammela subito così la posto e Biancaneve schiatterà di rabbia, il principe mi corteggerà, e tutto intorno girerà, perché … gira il mondo gira  negli spazi senza fine con gli amori appena nati con gli amori già finiti … il mondo  soltanto adesso io ti guardo …

E devo dire che mi diverte moltissimo.

Citate ancora senza fermarvi. Leggervi è molto pittoresco!

Ippolita Luzzo, laureata in filosofia, dal 2012 scrive sul blog “Il Regno della Litweb di Ippolita Luzzo”, quasi un giornale di cui lei è editorialista, direttrice e cronista. Nel 2013 ha vinto il premio Parole Erranti a Cropani, nell’ambito dei Poeti a duello, X Festivaletteratura della Calabria. Nel 2016 ha vinto il concorso “Blog e Circoli letterari” indetto da Radio Libri nell’ambito di Più Libri più liberi. Dal 2017 fa parte della giuria del Premio Brancati. Nel 2018 ha vinto il Premio Comisso #15righe e il suo blog è stato inserito dal sito Correzione di Bozze fra i Lit-blog e le riviste online nazionali che si occupano di letteratura. Fa parte della giuria scelta per la Classifica di Qualità dalla rivista L’Indiscreto. Dal 2019 Il Regno della Litweb collabora con Il Premio Comisso 15 Righe nella giuria di valutazione delle recensioni sui libri in concorso. Nel 2021 è Presidente di giuria del concorso Sperimentare il Sud. Nel 2022 è in giuria nel Premio Malerba. Scrive su giornali e riviste on line e cartacei.

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Chi sono

Mi chiamo Antonella Perrotta. Nasco in Calabria la sera che precede il Lammas da madre siciliana e padre calabrese. Osservo, ascolto, leggo, scrivo, amo la Storia e le storie, il narrare e il narrarsi, ma non sopporto il chiasso e il chiacchiericcio. Sono autrice dei romanzi Giuè e Malavuci (Ferrari Ed., 2019, 2022) e di racconti pubblicati in volumi collettanei, blog e riviste. Performer dei miei testi. Fondatrice del blog Sine pagina.
Se ti va, puoi seguirmi sui miei profili social.

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Mi chiamo Antonella Perrotta. Nasco in Calabria la sera che precede il Lammas da madre siciliana e padre calabrese. Osservo, ascolto, leggo, scrivo, amo la Storia e le storie, il narrare e il narrarsi, ma non sopporto il chiasso e il chiacchiericcio. Sono autrice dei romanzi Giuè e Malavuci (Ferrari Ed., 2019, 2022) e di racconti pubblicati in volumi collettanei, blog e riviste. Performer dei miei testi. Fondatrice del blog Sine pagina.

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