Nel fantastico mondo di OZ, Return to OZ, è una favola dai toni oscuri.
Ciò che colpisce di questa pellicola è, innanzitutto, la sua natura fortemente dark. A rendere il film memorabile sono le scelte visive, in piena estetica anni ’80. Probabilmente, ci troviamo dinanzi al miglior adattamento cinematografico di un libro, poiché atmosfera, tensione, caratterizzazione di ambienti e personaggi e ogni altro elemento sono amplificati a tal modo da rendere lo spettatore tanto affascinato quanto conquistato da tale grandezza.
Un must del genere fantasy, che il tempo non è riuscito a scalfire.
Il film abbraccia gli aspetti più sinistri e inquietanti di quel mondo fantastico speculare al nostro, azzardando tra le righe una riflessione sul trattamento agghiacciante che veniva riservato alle persone affette da disturbi mentali. L’elettroshock è il mezzo con cui il mondo adulto vuole definitivamente estirpare la fantasia, e quando Dorothy finisce in una OZ desolata e semi-irriconoscibile non è un caso: è suggestione, è l’ostilità degli adulti che grava sulla sua immaginazione.
In questo film c’è tutto ciò che un adolescente può desiderare. L’avventura, il gioco, la creatività, la lealtà dei propri amici e la vittoria. Vi è ovviamente Davide contro Golia, e sì, c’è anche l’emozione pura del brivido lungo la schiena quando un ruotante sbuca fuori dal nulla o quando Dorothy viene inseguita dalla principessa Mombi senza testa.
Il film ha ricevuto la Nomination all’Oscar 1986 per i migliori effetti speciali, molti dei quali realizzati in stop-motion.
Trama
Dorothy trova la Città di Smeraldo grigia e in rovina e i suoi vecchi amici tramutati in pietra. Per salvarli, dovrà affrontare la perfida principessa Mombi e il malvagio re degli gnomi.
- Titolo Originale: Return to OZ
- Regista: Walter Murch
- Genere: Fantasy
- Anno: 1985
- Paese: Regno Unito, USA
- Durata: 110 min
- Produzione: Walt Disney Pictures
Marco Iaccino è laureato al DAMS e si occupa di cinematografia, cortometraggi e fotografia.