Il grido delle donne per le donne in Ti abbraccio, Teheran di Doris Bellomusto e Tiziana Tosi

Sine Pagina - Il grido delle donne per le donne in Ti abbraccio, Teheran di Doris Bellomusto e Tiziana Tosi

Recensione di Antonella Perrotta

Recensione di Antonella Perrotta

Ti abbraccio, Teheran di Doris Bellomusto, edito da Le Pecore Nere, è un grido di dolore e di rabbia delle donne iraniane contro le discriminazioni cui il regime teocratico le sottopone da anni. Le parole di Doris Bellomusto stanno in perfetta sinergia con le illustrazioni di Tiziana Tosi per dare, sotto forma di diario, la voce a Nika, una ragazza iraniana di sedici anni che se ne sente addosso almeno cento, che è forse una bambina, ma forse ha gli anni di una strega, e che a vivere sta imparando poco a poco.

Nika, che ama cantare per divertirsi e fa del suo canto un’arma per rompere il silenzio assordante a cui sono costrette, lei e le altre donne come lei che mostrano i capelli e cantano e sfilano per strada per affermare la loro libertà di donne, di esseri umani, per rompere il silenzio, per frantumare l’indifferenza cui sono avvolte proprio come da quel velo mortificante e soffocante che è loro imposto da un regime. Perché, lì, in Iran, anche il divertimento può essere una forma di protesta.

Nika, che cantando si sente viva, protestando si sente viva, perché è stanca di vivere fra donne costrette a nascondersi, a vivere isolate dal mondo.

Nika, che in pantaloni sportivi e t-shirt neri prende il microfono e canta, ridendo, una vecchia canzone d’amore del 1968, che tutti gli iraniani sanno a memoria. «Una parte del mio cuore mi dice di andare, andare. L’altra parte mi dice di restare, restare …». Perché, anche se il regime è forte, Nika e le donne come lei non vogliono arrendersi. Perché, dentro quei vestiti sportivi, ricorda a se stessa e al mondo di avere un volto e un corpo. Perché loro, donne, insieme possono inventare “mondi nuovi e sconosciuti e un giorno o l’altro questi mondi saranno case, città, libri, amori.”

Nika, che non ha paura di battersi e di morire lottando per la libertà delle donne del suo popolo, ma ha paura di sopravvivere alle proteste e accorgersi che non è cambiato niente.

Nika, che protesta coraggiosamente, con un nodo in gola e la rabbia addosso, contro l’arresto e la morte di una sedicenne come lei, Masha Amini, giovane e bella come lei, la cui unica colpa era stata quella di indossare l’hijab in modo sbagliato.

Nika, Nika Shakarami, che muore durante le proteste in Iran prima di compiere diciassette anni, il venti settembre 2022, quattro giorni dopo Masha, e il cui cadavere sarà identificato dieci giorni dopo dalla zia, nell’obitorio di un centro di detenzione di Teheran. Nika Shakarami che non riceverà sepoltura perché il suo cadavere è rubato per evitare che la sua tomba diventi un luogo di pellegrinaggio.

Nika Shakarami, scomparsa come altre leader della rivoluzione iraniana, diventa eroina nelle parole che sanno farsi poesia di Doris Bellomusto. Si fondono con le splendide illustrazioni di Tiziana Tosi in cui è una rosa rossa a campeggiare, omaggio a queste coraggiose combattenti per un diritto che dovrebbe essere naturalmente acquisito: quello di mostrare il proprio volto, quello di decidere della propria vita.

Sono appena quaranta pagine, ma tutte da leggere e da ammirare.

Per non dimenticare chi, anche negando una sepoltura, si vorrebbe fosse dimenticato.

“Ti abbraccio Teheran, se io muoio, tu continua a cantare: «Una parte del mio cuore mi dice di andare, andare …”

Ti abbraccio, Teheran
Autrice: Doris Bellomusto
Illustratrice: Tiziana Tosi
Postfazione di Teresa Rossano
Casa editrice: Le Pecore Nere Editorial
Anno di pubblicazione: 2023
Pagine: 40
Collana: Segni

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Chi sono

Mi chiamo Antonella Perrotta. Nasco in Calabria la sera che precede il Lammas da madre siciliana e padre calabrese. Osservo, ascolto, leggo, scrivo, amo la Storia e le storie, il narrare e il narrarsi, ma non sopporto il chiasso e il chiacchiericcio. Sono autrice dei romanzi Giuè e Malavuci (Ferrari Ed., 2019, 2022) e di racconti pubblicati in volumi collettanei, blog e riviste. Performer dei miei testi. Fondatrice del blog Sine pagina.
Se ti va, puoi seguirmi sui miei profili social.

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Mi chiamo Antonella Perrotta. Nasco in Calabria la sera che precede il Lammas da madre siciliana e padre calabrese. Osservo, ascolto, leggo, scrivo, amo la Storia e le storie, il narrare e il narrarsi, ma non sopporto il chiasso e il chiacchiericcio. Sono autrice dei romanzi Giuè e Malavuci (Ferrari Ed., 2019, 2022) e di racconti pubblicati in volumi collettanei, blog e riviste. Performer dei miei testi. Fondatrice del blog Sine pagina.

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