IL GIORNO DELLA CIVETTA. Un classico per gli amanti del cinema

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Immagine “Eye of a Snowy Owl” di Pexels da Pixabay. Download gratuito

Recensione di Marco Iaccino

Il giorno della civetta, film tratto dal romanzo omonimo di Leonardo Sciascia, è un film noir che, nonostante abbia già compiuto 55 anni, resta attualissimo nel narrare una storia sull’Italia, sulla mafia e sull’antimafia, in cui giustizia, criminalità e politica sono tristemente legate l’una all’altra.

Il racconto, ben noto nella sua trama e nelle sue dinamiche, rivela un profilo meschino, ignobile della nostra società reale ed è un manifesto sociale e antropologico che si concentra sulla difficoltà di portare avanti delle indagini tra continui depistaggi e omertà.

Il regista Damiano Damiani è profondo conoscitore del mezzo cinematografico e affronta il film col piglio del racconto intimista, trasmettendo bene, anche con l’aiuto di  una fotografia calda e satura, la bellezza violata di una Sicilia in perenne lotta con il cancro che ne divora le libertà.

Il giorno della civetta è un film che trova la sua forza nei dialoghi, anche in quelli non pronunciati ad alta voce. Le parole sono il sale di una pellicola che resta convincente e scorrevole fino alla fine, che si conclude in modo coerente e secco, un film memorabile il cui vigore visivo e simbolico resta inviolato ancora oggi.

Marco Iaccino è laureato al DAMS e si occupa di cinematografia, cortometraggi e fotografia.

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Chi sono

Mi chiamo Antonella Perrotta. Nasco in Calabria la sera che precede il Lammas da madre siciliana e padre calabrese. Osservo, ascolto, leggo, scrivo, amo la Storia e le storie, il narrare e il narrarsi, ma non sopporto il chiasso e il chiacchiericcio. Sono autrice dei romanzi Giuè e Malavuci (Ferrari Ed., 2019, 2022) e di racconti pubblicati in volumi collettanei, blog e riviste. Performer dei miei testi. Fondatrice del blog Sine pagina.
Se ti va, puoi seguirmi sui miei profili social.

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Mi chiamo Antonella Perrotta. Nasco in Calabria la sera che precede il Lammas da madre siciliana e padre calabrese. Osservo, ascolto, leggo, scrivo, amo la Storia e le storie, il narrare e il narrarsi, ma non sopporto il chiasso e il chiacchiericcio. Sono autrice dei romanzi Giuè e Malavuci (Ferrari Ed., 2019, 2022) e di racconti pubblicati in volumi collettanei, blog e riviste. Performer dei miei testi. Fondatrice del blog Sine pagina.

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