Tutto quello che muta muta per sempre

Sine pagina - Tutto quello che muta muta per sempre
Immagine di ©Ippolita Luzzo

di Ippolita Luzzo

Tutto quello che muta muta per sempre.
Ci sono dei cambiamenti irreversibili e mai più si ritroverà quella cosa mutata, mutata per sempre.
Cambiano nel tempo i nostri visi, la nostra pelle, i nostri sguardi.
Non tornano più la gioventù, la nostra mamma di nuovo quarantenne, il catechismo, le rondini in volo sul giardino scomparso, non tornano più quei giorni perduti a rincorrere il vento

Muta per sempre il nostro umore insieme ai dolori articolari, muta per sempre il nostro entusiasmo vedendo passare inutilmente i mesi e gli anni, in silenzio perfetto.

Muta anche il tempo e la stagione, mutano sempre tutte le mode e non è vero che poi ritornano, niente ritorna e tutto muta, lasciando solo una scia, una bava, un risentimento o una gioia lieve.

Beati coloro che in questo mutare possono ancora poter conservare un affetto, un sorriso, una stretta di mano, possono ancora poter contare su una stima, un rispetto, una risata.
Beati coloro che possono guardare ancora con fiducia il salumaio, il proprio vicino, il proprio cane.
I nuovi beati, in questo mutare, sono pochi, pochissimi, forse nessuno, ma ci illudiamo di essere in tanti e di essere tutti sempre più in gamba, sempre più forti, sempre più in alto, gonfiando e gonfiando il nostro ego davanti una specchio che non rifrange.

Cambiato è infatti lo specchio dei nostri tempi, uno specchio illusorio e televisivo, uno specchio soltanto computerizzato che ci rimanda immagini senza.
Senza più un solo ricordo, senza più impegno, ma solo saltelli, seni rifatti e labbra a canotto, fucili e omicidi senza ragione, violenza gratuita e amore erotissimo, senza nemmeno conoscersi un po’.

Ma tutto muta, muterà anche questo e mai più niente ritornerà all’alba di un nuovo anno.
Un anno che muterà tutto.

Perché la speranza rimane immutata di farcela ancora stavolta al destino, di andarcene via senza fardelli, senza sporcarci e in un solo momento.
Di andare felici per strade e per campi, di respirare l’odore del mare, di rincorrere farfalle e coccinelle all’alba rosea di un divenire
Di volare e volare nel cielo più blu tenendo stretto per una mano un figlio, un amore, un amico perfetto, tutto quel mondo che avremmo voluto e che è mutato mutando con noi.

Mutatis mutandis – cambiare le cose che devono essere cambiate, dicevano i latini, ma non siamo sempre noi a cambiare le cose, spesso sono le cose a cambiare noi.

Brindiamo felici al nuovo anno, leggeri e oramai consapevoli che un altro anno ormai passerà e tutto muta e mai più tornerà.
Sarà un anno bellissimo e fortunatissimo, sarà un anno diverso perché anche noi siamo diversi, diversi da ieri e da tutti gli altri anni che abbiamo aspettato col calice in mano.

Evviva il nostro anno, evviva noi, evviva un anno che ci porterà … tutto quello che muta nel nostro sentire.

Ippolita Luzzo, laureata in filosofia, dal 2012 scrive sul blog “Il Regno della Litweb di Ippolita Luzzo”, quasi un giornale di cui lei è editorialista, direttrice e cronista. Nel 2013 ha vinto il premio Parole Erranti a Cropani, nell’ambito dei Poeti a duello, X Festivaletteratura della Calabria. Nel 2016 ha vinto il concorso “Blog e Circoli letterari” indetto da Radio Libri nell’ambito di Più Libri più liberi. Dal 2017 fa parte della giuria del Premio Brancati. Nel 2018 ha vinto il Premio Comisso #15righe e il suo blog è stato inserito dal sito Correzione di Bozze fra i Lit-blog e le riviste online nazionali che si occupano di letteratura. Fa parte della giuria scelta per la Classifica di Qualità dalla rivista L’Indiscreto. Dal 2019 Il Regno della Litweb collabora con Il Premio Comisso 15 Righe nella giuria di valutazione delle recensioni sui libri in concorso. Nel 2021 è Presidente di giuria del concorso Sperimentare il Sud. Nel 2022 è in giuria nel Premio Malerba. Scrive su giornali e riviste on line e cartacei.

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Chi sono

Mi chiamo Antonella Perrotta. Nasco in Calabria la sera che precede il Lammas da madre siciliana e padre calabrese. Osservo, ascolto, leggo, scrivo, amo la Storia e le storie, il narrare e il narrarsi, ma non sopporto il chiasso e il chiacchiericcio. Sono autrice dei romanzi Giuè e Malavuci (Ferrari Ed., 2019, 2022) e di racconti pubblicati in volumi collettanei, blog e riviste. Performer dei miei testi. Fondatrice del blog Sine pagina.
Se ti va, puoi seguirmi sui miei profili social.

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Mi chiamo Antonella Perrotta. Nasco in Calabria la sera che precede il Lammas da madre siciliana e padre calabrese. Osservo, ascolto, leggo, scrivo, amo la Storia e le storie, il narrare e il narrarsi, ma non sopporto il chiasso e il chiacchiericcio. Sono autrice dei romanzi Giuè e Malavuci (Ferrari Ed., 2019, 2022) e di racconti pubblicati in volumi collettanei, blog e riviste. Performer dei miei testi. Fondatrice del blog Sine pagina.

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