di Doris Bellomusto
Fili d’erba le gambe
la bocca terra umida
fiori spenti i capelli
il grembo una pozzanghera
pozzo vuoto la gola
i piedi radici di faggio
eco nel bosco la parola
la schiena corteccia di platano
bacche di mora le labbra
gli occhi stelle lontane
piccoli crateri le narici
le ginocchia calanchi
rami di quercia le braccia
roccia nuda l’osso sacro.
Altro non sono che paesaggio scomposto,
lo scoglio che il mare schiaffeggia,
un sortilegio,
un imbroglio,
un rito pagano,
un numero primo,
un parola piana:
spiraglio, spariglio
sbadiglio
sono il sonno dei morti
che il mio bacio risveglia.
Doris Bellomusto, calabrese, laureata in lettere classiche e insegnante di materie letterarie presso il “Liceo Pascoli” di Barga (LU), non ha dimenticato gli studi classici e le radici meridionali. Dalle sue nostalgie sono nate le raccolte di poesie: “Come le rondini al cielo” (edizioni Tracce, Marzo 2020); Fra l’Olimpo e il Sud (Poetica edizioni, Luglio 2021); Nuda (Ladolfi editore, Giugno 2022); A corpo libero – Esercizi di poesia (Le Pecore Nere, 2024). Autrice degli albi illustrati da Tiziana Tosi: Ti abbraccio, Teheran (Le Pecore Nere, 2023) e Arianna (Le Pecore Nere, 2024). Di recente pubblicazione è Passo a due (Tralerighe libri, 2025). Direttrice della collana di poesia “Foglie” della casa editrice Le Pecore Nere.