L’odore della zagara

Sine Pagina - L'odore della zagara
Immagine di Pexels da Pixabay (Canva App)

Racconto di Angela Formaro

Mi chiamo Mara.

Ho conosciuto quello che sarebbe diventato il mio ragazzo poiché avevamo amici  comuni. Avevo vent’anni e tanta voglia di innamorami.

Ricordo che era primavera. Ricordo l’odore della zagara, il profumo degli amori che sbocciano, la voglia di bruciare tutte le tappe e di essere felice. All’inizio mi piaceva il suo modo di porsi: era gentile, galante, mi prestava attenzioni alle quali non ero abituata, era attento anche al mio modo di vestire, per esempio. Mi sembrava diverso dagli altri ragazzi.

Ricordo che un giorno dovevo uscire insieme a un’amica per fare shopping. Doveva essere una di quelle giornate da trascorrere all’insegna della spensieratezza e dello scherzo, magari facendo due chiacchierare davanti a uno spritz per raccontarsi “cose” di donne!

Ma lui mi disse che potevo evitare e che sarebbe stato bello, invece, scegliere insieme alcuni capi di vestiario, e aggiunse che le mie amiche spesso vestivano da zoccole. Quindi, che consigli avrebbero mai potuto darmi?

Mi diede fastidio quell’affermazione, ma lo assecondai mi sembrava quasi naturale, pensavo volesse consigliarmi per farmi apparire più bella, non per impormi una sua scelta. E, invece, il suo progetto era quello di allontanarmi dalle mie amiche e dai miei cari, denigrandoli e andando fuori di testa ogni volta gli si presentava l’occasione.

Quello fu solo l’inizio di un’escalation di violenza.

Una volta me lo ritrovai sul posto di lavoro, pensai che era stato carino a farmi una sorpresa. Ma, qualche giorno dopo, cominciò a dire che il mio collega mi guardava in una certa maniera e che sicuramente lo avevo incoraggiato a prendersi delle libertà. Aspettò il collega fuori dall’ufficio per insultarlo e, da quel momento, sul posto di lavoro cominciarono ad allontanarmi. Evitai qualunque comportamento gli potesse dare fastidio e dargli modo di insultare me e chi mi stesse vicino. Me lo ritrovavo ovunque, non capivo come potesse essere sempre aggiornato sulle mie conversazioni al cellulare, sui miei messaggi.

Decisi di lasciarlo, di riprendermi la mia vita, ma avevo paura.

Il primo schiaffo, ricordo, lo attribuii alla sua gelosia, ma volli convincermi che me l’aveva mollato perché teneva a me. Volevo in tutti i modi credere che il suo fosse amore. Un amore malato forse, ma pur sempre amore. Come potessero esistere amori malati …

No! Uno schiaffo, un insulto, la gelosia patologica, non sono da sottovalutare: non è amore.

Vennero le sue sfuriate, le sue intimidazioni, le mie denunce, fino a uno strano odore. Non quello di zagara, ma l’odore di bruciato del sangue: il primo colpo di pistola. Poi un secondo.

Non erano attenzioni, le sue. Neanche amore era. Ora lo so che l’amore non è possesso, che non esiste l’amore malato, che l’amore non vuole cambiarti.

In realtà, non so cosa sia veramente, l’amore, non ho avuto il tempo di scoprirlo, di viverlo.

Ma conosco tutto ciò che non lo è …

Angela Formaro, calabrese, maturità classica e laurea in Scienze Politiche, è un Agente della Polizia di Stato. La passione per la scrittura e la voglia di mettere a disposizione la sua esperienza lavorativa la portano a scrivere e pubblicare storie di violenze e maltrattamenti su un blog per “La casa delle donne”. Nel 2023 ha partecipato con due suoi scritti all’iniziativa del gruppo indipendente “Viola 40” per la realizzazione di un Calendario laico che, con un misto di grafica e scrittura, vuole intercettare la follia di certi eventi delittuosi. Nel 2024 ha pubblicato il suo primo romanzo, Non solo sangue (Edizioni WE)

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Chi sono

Mi chiamo Antonella Perrotta. Nasco in Calabria la sera che precede il Lammas da madre siciliana e padre calabrese. Osservo, ascolto, leggo, scrivo, amo la Storia e le storie, il narrare e il narrarsi, ma non sopporto il chiasso e il chiacchiericcio. Sono autrice dei romanzi Giuè e Malavuci (Ferrari Ed., 2019, 2022) e di racconti pubblicati in volumi collettanei, blog e riviste. Performer dei miei testi. Fondatrice del blog Sine pagina.
Se ti va, puoi seguirmi sui miei profili social.

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Mi chiamo Antonella Perrotta. Nasco in Calabria la sera che precede il Lammas da madre siciliana e padre calabrese. Osservo, ascolto, leggo, scrivo, amo la Storia e le storie, il narrare e il narrarsi, ma non sopporto il chiasso e il chiacchiericcio. Sono autrice dei romanzi Giuè e Malavuci (Ferrari Ed., 2019, 2022) e di racconti pubblicati in volumi collettanei, blog e riviste. Performer dei miei testi. Fondatrice del blog Sine pagina.

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